Non ho qua un cimino sottile a sufficienza per farlo.
Vediamo se mettendoci più tempo riesco a spiegarmi.
Nettamente più facile da fare che a raccontare.
Premessa 1
Lo scopo è quello di fare una piccola asola che pende dalla coda della
drizza alla quale attaccare il testimone.
Nessuna parte del cimino dell'asola dovrà sporgere lateralmente (in
spessore) dalla drizza codata.
Premessa 2
Se guardi bene la calza di una drizza 'braided' (cioè intrecciata) vedi che
i legnoli (gruppi di fibre) sono intrecciati in modo che un legnolo è
visibile per qualche millimetro, poi si infila sotto il legnolo affianco per
qualche millemetro, poi ricompare, etc.
Occorrente:
- ago da velaio
- cimino molto sottile (1mm circa). Scelta possibile è quello cerato usato
per le impalmature se non è troppo sottile (con lo 0,5 sei a rischio, con lo
0,7 e un po' di cautela ce la fai)
1.
La coda della drizza (parte terminale, quella usualmente fusa per non farla
sfilacciare) non deve essere troppo dura (a causa della fusione) sennò te le
tagli un pezzo e la fondi nuovamente con attenzione. Il concetto è.. che
l'ago si infili.
Niente di più niente di meno.
2.
Con l'ago si infila il cimino sottile nella sezione della drizza (la parte
piatta in fondo, la coda). L'ago deve uscire sul lato della drizza, cioè
sulla calza. Occorre fare un po' di attenzione per non farlo uscire in punto
qualunque ma rispettando queste due condizioni:
- il punto di uscita sarebbe bene (ma non determinante) che uscisse ad una
distanza dal punto di entrata pari, almeno, a due volte il diametro della
drizza. Ad esempio se hai una drizza da 14mm di diametro devi arrivare ad
almeno 24mm dal fondo.
- l'ago deve uscire senza perforare un legnolo, ma deve uscire in quel punto
in cui il bordo di un legnolo incrocia il bordo del legnolo che copre. (Per
capire bene, se immagini la calza come ... piastrelle quadrate una accanto
ad un altra.... devi uscire in uno degli angoli in cui 4 'piastrelle' si
congiungono) Rileggi con l'ago in mano e vedi che si capisce.
3.
Ora si tratta di rinfilare l'ago.
Anche qui non devi rinfilarlo in un punto a caso ma prima fai scivolare
l'ago sotto un legnolo (piastrella) e quando sei sicuro di essere ben sotto,
allora, solo allora, perfori tutta la cima.
Se fosse una cucitura con meno pretese, una parte del cimino sottile si
vedrebbe per una lunghezza pari alla distanza tra il buco di uscita e il
buco di ingresso... qui, invece, la parte che dovrebbe essere visibile, di
fatto, sta sotto uno dei legnoli (piastrella). Questo è l'unico punto che è
diffile da spiegare, molto più da spiegare che da fare.
L'ago reinfilato sotto il legnolo, trapassa tutta la cima e sporge
dall'altra parte in un punto come da punto 2.
4.
Ripeti l'operazione 3 o 4 volte allontanandoti un po', ad ogni passaggio,
dalla coda.
5.
Ripeti il tutto anche con l'altro capo.
6.
Se hai fatto tutto bene ti dovresti trovare una piccola asola che sporge
dalla coda della drizza alla quale puoi fissare il testimone della drizza
con una semplice gassa.
Nota che la gassa, andrebbe fatta anch'essa come la farebbe un marinaio e
non come un idraulico.... cioè il terminale deve finire 'interno' all'anello
che la gassa crea e non esterno!
Guarda,
mi sono sbattuto per cercare di spiegare.
Sono convinto che leggendo e basta si possa avere ancora un po' di
confusione ma se ti ci metti con ago e filo.. e segui passo passo, secondo
me problemi non ne hai.
Almeno spero.
Insisterei sul metodo, tradizionale ma efficace.
In vita mia ho già visto:
- perdere il testimone usando il nasto adesivo
- bestemmiare per rifarlo ad ogni inverno
- incastrare un cimino troppo sottile nella ruota del bozzello in testa
d'albero.
E' così facile, lo fai una volta e non lo rifai più finchè la drizza vive.
Eppoi, diciamolo, la prossima 22-enne che ti porti in barca non potrà non
notare le tue drizze ben codate!
Dimmi come va a finire.
A.-