capatosta
2005-11-11 18:49:50 UTC
Premetto che godo nel parlare male della mia barca (o almeno così può
apparire a chi legge i miei messaggi.., in effetti non godo.... rodo)
ma sono convinto che la mia barca non sia peggiore della media. Mi vado
convincendo che è addirittura nella fascia media alta della qualità,
c'è da arrabbiarsi perché molti difetti sono frutto di
micragnosità ridicole, mi comportano danni e scomodità terrificanti
senza aver procurato nessun vantaggio alla ditta produttrice. Cambiare
12 viti arrugginite del coperchio del frigo mi costerà alla fine 2-3
pomeriggi (il taglio nella testa della vite è totalmente scomparso per
la ruggine ed è necessario mangiarsi il tutto con un trapano e poi
mettere un cilindretto di legno e riavvitare la cerniera....) le
dodici viti mi sono costate 0,5 euro ed al cantiere sarebbero costate
la metà. Quindi io ho usato e dato in noleggio la barca per 1 anno e
mezzo con colature di ruggine, perderò 2-3 pomeriggi per avere
comunque un risultato arrangiato e loro hanno risparmiato ben 0,25 euro
meno il costo delle viti di ferraglia..... Ciononostante ogni volta che
salgo su un'altra barca trovo difetti terrificanti, mi metto lì e
ripeto in continuazione "ma la mia barca non è così... non ha il
serbatoio praticamente piatto che a ogni onda il motore va in crisi di
riflusso esofageo, non ha il boiler sotto la cuccetta di poppa che
d'estate sembra di farsi una sauna...."... i proprietari delle barche
che mi ospitano non li vedono nemmeno qsti difetti perché ogni
scorfano è bell'a mamma soia (tranne il mio scorfano) ma tutte le
barche sono la stessa chiavica, parlo della mia barca perché conosco
bene qlla e perché se parlassi della barche di qlc1 altro
probabilmente finirebbe a rissa ma davvero mi viene da chiedere su cosa
navighiamo.
Finora ho scoperto difetti più legati alle finitura che ad altro, oggi
ho fatto una scoperta di altro tipo. L'ultimo affittuario del mio
taxi mi aveva spezzato un candeliere che al check out si reggeva solo
per scommessa, praticamente si reggeva con lo sputo... in compenso mi
aveva anche piegato un po' la basetta del candeliere verso
l'interno, di pochi millimetri ma a sufficienza perchè in testa il
candeliere di sinistra sia 6 cm più vs l'interno rispetto a qllo di
destra. A non saperlo forse non ci fai neanche caso ma io lo so e mi
arrovellavo su come raddrizzarlo. Poiché il cielino della mia barca è
unico dal gavone dell'ancora allo specchio di poppa mi chiedevo come
avrei potuto fare, se avessi smontato la basetta, a recuperare i dadi e
le rondelle per mettere di nuovo la basetta a posto. Telefono e scrivo
all'Adriaship nessuna risposta, la dottoressa che cura la post
vendita (ma non sarebbe stato meglio mettere un operaio praticone a
curare la post vendita piuttosto che una che si firma dott.ssa??) alla
centesima telefonata mi scrive che posso svitare le viti, proprio così
"mi sono informata: potete svitare le viti" alla mia osservazione
"sono contento dell'autorizzazione ... ma cosa succede DOPO che ho
svitato???" mi manda a perder tempo presso l'addetto alla
manutenzione dell'Elan di Genova. Il quale dall'alto della sua
esperienza mi da queste informazioni : "tutta la falchetta è fissata
con viti che fanno forza su una contropiastra che corre parallela alla
falchetta lungo tutto lo scafo. Questa contropiastra è in alluminio
quindi è probabile che alluminio e acciaio della vite abbiano
determinato tanto ossido che le viti siano ormai non più svitabili ma
al massimo potete consumarle con il trapano e poi rifilettate la
contropiastra di un diametro maggiore"... rimango abbasito: da una
parte questa contropiastra continua e curva che seguirebbe tutta la
curva dello scafo con tanti fori filettati mi sembra una cosa
fichissima e di alta tecnologia, d'altra parte mi sembra una cazzata
farla in alluminio perché è in contatto solo con viti di acciaio ma
tanto è .... meglio che niente e meglio comunque che tanti dadi
singoli e rondelle singole. Mi sembra proprio di aver comprato una
barca all'avanguardia... Oggi decido che è arrivato il momento di fare
il grande passo, verso 100 litri di acqua santa CRC per sciogliere
l'ossido e poi prima di incominciare a svitare mi dico "ma diamo un
altro sguardo da sotto".
Porca puttana eva sozza!!!! Ma il cielino non arriva dovunque fino
proprio allo scafo; per un gran tratto gli ultimi 4 cm sono coperti da
un pannellino di legno avvitato con 4 viti fetenti. Me lo ero guardato
per mesi e non l'avevo mai visto. Svito le 4 viti fetenti e vedo come
è fatta la giunzione scafo coperta.
Cerco di descriverla: lo scafo ha un risvolto pressappoco orizzontale
parallelo alla coperta per cui coperta e scafo hanno circa 4-5 cm di
sovrapposizione, tra scafo e coperta c'è della robaccia nera che
sembra più un sigillante che un collante e il tutto è tenuto fermo da
viti autofilettanti, una ogni circa 20-25 cm senza neanche un dado e
men che mai senza una rondella a cercarla con il lanternino...
chiaramente della contropiastra continua in alluminio neanche
l'ombra.... qllo di genova se l'era sognata. E la basetta del
candeliere??? Sul lato esterno le solite due viti autofilettanti, verso
l'interno due viti con dado e senza rondella. Ammesso anche che la
robaccia nera sia collante e non solo sigillante, poiché è cognizione
comune che un collante è tanto più efficiente quanto più le parti da
incollare sono tenute pressate una all'altra durante l'incollaggio,
che funzionalità può avere questa colla considerando che l'unica
cosa che tiene insieme le parti sono qlle viti autofilettanti .....????
Ricordo che sullo zigurrat 812 e sullo stag 32 il candeliere aveva
belle piastre di compensato per distribuire lo sforzo e che la
giunzione scafo coperta era ottenuta con dei fazzoletti continui di
vetroresina. Sullo stag presi una botta da una barca che aveva rotto
gli ormeggi e mi planò sullo scafo per tutta una notte... fui
costretto a fare una riparazione (pagata dalla assicurazione del vicino
di pontile) e vidi bene come questi fazzoletti erano belli spessi fino
a fondere scafo e coperta in un solo guscio... Lungi da me sovrastimare
le barche di altri tempi ma una vite autofilettante su un materiale
poco resistente a sforzi concentrati come la vtr che resistenza ha?? E
un candeliere nella vita di una barca quante volte è soggetto a
sollecitazioni nell'ordine di 1 q.le??? resisteranno 2 viti
(autofilettanti all'esterno e con dado senza rondella all'interno)
a 1 q.le scaricato a 60 cm di altezza?? Temo di no... credo proprio di
no... ora mi tocca, dove è possibile, mettere rinforzi in compensato
in giro per la barca e sostituire viti filettanti con viti con dadi e
rondelle ma.. la prox barca sarà solo cantiere artigianale e sarà
solo vecchio stile... meglio ancora se potrò metterci mani io durante
la costruzione..
per la base del candeliere mi toccherà raddrizzarla in situ applicando
un momento e una pressione in maniera che nessuna vite entri mai in
trazione... ho intenzione di crearmi un trespolo di acciaio su cui mi
metto come un pappagallo mentre qlc1 spinge in fuori, il mio peso
dovrebbe garantire facilmente (purtroppo) che la flessione non
determini trazione..
Ciao
mario
apparire a chi legge i miei messaggi.., in effetti non godo.... rodo)
ma sono convinto che la mia barca non sia peggiore della media. Mi vado
convincendo che è addirittura nella fascia media alta della qualità,
c'è da arrabbiarsi perché molti difetti sono frutto di
micragnosità ridicole, mi comportano danni e scomodità terrificanti
senza aver procurato nessun vantaggio alla ditta produttrice. Cambiare
12 viti arrugginite del coperchio del frigo mi costerà alla fine 2-3
pomeriggi (il taglio nella testa della vite è totalmente scomparso per
la ruggine ed è necessario mangiarsi il tutto con un trapano e poi
mettere un cilindretto di legno e riavvitare la cerniera....) le
dodici viti mi sono costate 0,5 euro ed al cantiere sarebbero costate
la metà. Quindi io ho usato e dato in noleggio la barca per 1 anno e
mezzo con colature di ruggine, perderò 2-3 pomeriggi per avere
comunque un risultato arrangiato e loro hanno risparmiato ben 0,25 euro
meno il costo delle viti di ferraglia..... Ciononostante ogni volta che
salgo su un'altra barca trovo difetti terrificanti, mi metto lì e
ripeto in continuazione "ma la mia barca non è così... non ha il
serbatoio praticamente piatto che a ogni onda il motore va in crisi di
riflusso esofageo, non ha il boiler sotto la cuccetta di poppa che
d'estate sembra di farsi una sauna...."... i proprietari delle barche
che mi ospitano non li vedono nemmeno qsti difetti perché ogni
scorfano è bell'a mamma soia (tranne il mio scorfano) ma tutte le
barche sono la stessa chiavica, parlo della mia barca perché conosco
bene qlla e perché se parlassi della barche di qlc1 altro
probabilmente finirebbe a rissa ma davvero mi viene da chiedere su cosa
navighiamo.
Finora ho scoperto difetti più legati alle finitura che ad altro, oggi
ho fatto una scoperta di altro tipo. L'ultimo affittuario del mio
taxi mi aveva spezzato un candeliere che al check out si reggeva solo
per scommessa, praticamente si reggeva con lo sputo... in compenso mi
aveva anche piegato un po' la basetta del candeliere verso
l'interno, di pochi millimetri ma a sufficienza perchè in testa il
candeliere di sinistra sia 6 cm più vs l'interno rispetto a qllo di
destra. A non saperlo forse non ci fai neanche caso ma io lo so e mi
arrovellavo su come raddrizzarlo. Poiché il cielino della mia barca è
unico dal gavone dell'ancora allo specchio di poppa mi chiedevo come
avrei potuto fare, se avessi smontato la basetta, a recuperare i dadi e
le rondelle per mettere di nuovo la basetta a posto. Telefono e scrivo
all'Adriaship nessuna risposta, la dottoressa che cura la post
vendita (ma non sarebbe stato meglio mettere un operaio praticone a
curare la post vendita piuttosto che una che si firma dott.ssa??) alla
centesima telefonata mi scrive che posso svitare le viti, proprio così
"mi sono informata: potete svitare le viti" alla mia osservazione
"sono contento dell'autorizzazione ... ma cosa succede DOPO che ho
svitato???" mi manda a perder tempo presso l'addetto alla
manutenzione dell'Elan di Genova. Il quale dall'alto della sua
esperienza mi da queste informazioni : "tutta la falchetta è fissata
con viti che fanno forza su una contropiastra che corre parallela alla
falchetta lungo tutto lo scafo. Questa contropiastra è in alluminio
quindi è probabile che alluminio e acciaio della vite abbiano
determinato tanto ossido che le viti siano ormai non più svitabili ma
al massimo potete consumarle con il trapano e poi rifilettate la
contropiastra di un diametro maggiore"... rimango abbasito: da una
parte questa contropiastra continua e curva che seguirebbe tutta la
curva dello scafo con tanti fori filettati mi sembra una cosa
fichissima e di alta tecnologia, d'altra parte mi sembra una cazzata
farla in alluminio perché è in contatto solo con viti di acciaio ma
tanto è .... meglio che niente e meglio comunque che tanti dadi
singoli e rondelle singole. Mi sembra proprio di aver comprato una
barca all'avanguardia... Oggi decido che è arrivato il momento di fare
il grande passo, verso 100 litri di acqua santa CRC per sciogliere
l'ossido e poi prima di incominciare a svitare mi dico "ma diamo un
altro sguardo da sotto".
Porca puttana eva sozza!!!! Ma il cielino non arriva dovunque fino
proprio allo scafo; per un gran tratto gli ultimi 4 cm sono coperti da
un pannellino di legno avvitato con 4 viti fetenti. Me lo ero guardato
per mesi e non l'avevo mai visto. Svito le 4 viti fetenti e vedo come
è fatta la giunzione scafo coperta.
Cerco di descriverla: lo scafo ha un risvolto pressappoco orizzontale
parallelo alla coperta per cui coperta e scafo hanno circa 4-5 cm di
sovrapposizione, tra scafo e coperta c'è della robaccia nera che
sembra più un sigillante che un collante e il tutto è tenuto fermo da
viti autofilettanti, una ogni circa 20-25 cm senza neanche un dado e
men che mai senza una rondella a cercarla con il lanternino...
chiaramente della contropiastra continua in alluminio neanche
l'ombra.... qllo di genova se l'era sognata. E la basetta del
candeliere??? Sul lato esterno le solite due viti autofilettanti, verso
l'interno due viti con dado e senza rondella. Ammesso anche che la
robaccia nera sia collante e non solo sigillante, poiché è cognizione
comune che un collante è tanto più efficiente quanto più le parti da
incollare sono tenute pressate una all'altra durante l'incollaggio,
che funzionalità può avere questa colla considerando che l'unica
cosa che tiene insieme le parti sono qlle viti autofilettanti .....????
Ricordo che sullo zigurrat 812 e sullo stag 32 il candeliere aveva
belle piastre di compensato per distribuire lo sforzo e che la
giunzione scafo coperta era ottenuta con dei fazzoletti continui di
vetroresina. Sullo stag presi una botta da una barca che aveva rotto
gli ormeggi e mi planò sullo scafo per tutta una notte... fui
costretto a fare una riparazione (pagata dalla assicurazione del vicino
di pontile) e vidi bene come questi fazzoletti erano belli spessi fino
a fondere scafo e coperta in un solo guscio... Lungi da me sovrastimare
le barche di altri tempi ma una vite autofilettante su un materiale
poco resistente a sforzi concentrati come la vtr che resistenza ha?? E
un candeliere nella vita di una barca quante volte è soggetto a
sollecitazioni nell'ordine di 1 q.le??? resisteranno 2 viti
(autofilettanti all'esterno e con dado senza rondella all'interno)
a 1 q.le scaricato a 60 cm di altezza?? Temo di no... credo proprio di
no... ora mi tocca, dove è possibile, mettere rinforzi in compensato
in giro per la barca e sostituire viti filettanti con viti con dadi e
rondelle ma.. la prox barca sarà solo cantiere artigianale e sarà
solo vecchio stile... meglio ancora se potrò metterci mani io durante
la costruzione..
per la base del candeliere mi toccherà raddrizzarla in situ applicando
un momento e una pressione in maniera che nessuna vite entri mai in
trazione... ho intenzione di crearmi un trespolo di acciaio su cui mi
metto come un pappagallo mentre qlc1 spinge in fuori, il mio peso
dovrebbe garantire facilmente (purtroppo) che la flessione non
determini trazione..
Ciao
mario