Beppe
2003-07-28 09:40:35 UTC
Prendendo spunto da un post di Alberto durante il fine settimana ho scattato
alcune foto di alcuni particolari di cui spesso parliamo. C'è anche il
famoso cimino di Alberto da cui iniziamo.
1.Il cimino che nel mio caso è un elastico, impedisce alla scotta del
rollafiocco di scendere e incattivarsi tra tamburo e strallo. In realtà
vista forse la ridotta sezione del mio tamburo non mi era mai capitato ma
l'ho messo preventivamente.
Spero sia esattamente quanto da lui espresso.
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2 Il circuito della scotta della randa è stato ridotto con due stroppetti
scalzati in spectra, questo al fine di ridurre la lunghezza della scottta
stessa ottimizzando i tempi di recupero in caso di strambata o orzata
(classico passaggio della boa sottovento in ammainata spi). Il tutto
mantenendo il carico del paranco. Non sono alla stessa altezza perchè parte
della scotta è impiombata e avrebbe rotto il bozzello.
Ho completato il tutto con due moschettoni wichard (non utilizzare porcherie
perchè i carichi sono importanti) che stacco quando desidero utilizzare un
pozzetto libero, portando il boma di lato assicurato alle draglie o meglio
ad un golfare per barber, e montare un bel tavolino
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.
3.Ecco il paranco che mi permette senza abbandonare il pozzetto di lascare
il mantiglio quando la vela è armata ed ho bisogno di cazzare la scotta.
Viceversa a riposo lo stesso paranco ne riduce la lunghezza alzando il boma
e rendendo il pozzetto e le corna di chi ci sta dentro molto più sani.
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alcune foto di alcuni particolari di cui spesso parliamo. C'è anche il
famoso cimino di Alberto da cui iniziamo.
1.Il cimino che nel mio caso è un elastico, impedisce alla scotta del
rollafiocco di scendere e incattivarsi tra tamburo e strallo. In realtà
vista forse la ridotta sezione del mio tamburo non mi era mai capitato ma
l'ho messo preventivamente.
Spero sia esattamente quanto da lui espresso.
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2 Il circuito della scotta della randa è stato ridotto con due stroppetti
scalzati in spectra, questo al fine di ridurre la lunghezza della scottta
stessa ottimizzando i tempi di recupero in caso di strambata o orzata
(classico passaggio della boa sottovento in ammainata spi). Il tutto
mantenendo il carico del paranco. Non sono alla stessa altezza perchè parte
della scotta è impiombata e avrebbe rotto il bozzello.
Ho completato il tutto con due moschettoni wichard (non utilizzare porcherie
perchè i carichi sono importanti) che stacco quando desidero utilizzare un
pozzetto libero, portando il boma di lato assicurato alle draglie o meglio
ad un golfare per barber, e montare un bel tavolino
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3.Ecco il paranco che mi permette senza abbandonare il pozzetto di lascare
il mantiglio quando la vela è armata ed ho bisogno di cazzare la scotta.
Viceversa a riposo lo stesso paranco ne riduce la lunghezza alzando il boma
e rendendo il pozzetto e le corna di chi ci sta dentro molto più sani.
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