Post by Paolo3...
ho notato che operando da soli e supponendo di assicurare per prima la
galloccia (bitta) di poppa (la piu' vicina al timone) alcune manovre di
attracco riescono comunque (ad esempio quando c'e' la trappa cui
appigliarsi o nell'attracco con barca paralella ad un pontile sopravento)
mentre altre si complicano (ad esempio la presa di gavitello arrivando
sottovento, se la randa non e' stata ammainata ...
Direi, nuovamente, che bisogna distinguere fra manovre a vela e a motore (e
qui si ripresenta la necessità di munirsi di un motorino ausiliario).
A motore la "posizione" in assoluto più facile da gestire è la poppa al
vento.
Prendere il gavitello a motore può quindi essere fatto comodamente di poppa,
lasciando poi abbattere la barca una volta che si è data volta (comodamente)
a prua con una seconda cima.
Certo che la stassa manovra non è possibile a vela...
Post by Paolo3e non si e' abbastanza
abili da spostare la presa alla galloccia (bitta) di prua evitando che la
barca assuma un'andatura portante c'e' il rischio che la randa si gonfi
complicando non poco la manovra),
Infatti, da come l'hai descritta, la manovra è sbagliata.
Arrivare da sottovento (e non è possibile altrimenti se vuoi esaurire
l'abbrivo) al gavitello e poi "superarlo" fino a farlo arrivare all'altezza
della poppa così da dare volta comodamente in una delle gallocce di poppa è
di per sè UN ERRORE, in gergo un LUNGO, che ti porta ad avere la barbetta
data volta ad un punto della barca SOTTOVENTO (galloccia di poppa) e non
SOPRAVVENTO (galloccia di prua).
E' la classica situazione da viro-cazzo-strambata :-) che si vede assai
spesso a scuola di vela.
L'errore di fondo è che una manovra si considera conclusa quando la barca è
arrestata in una condizione di equilibrio STABILE che si può avere solo
quando hai dato cima al punto più sopravvento possibile.
E allora, come fare a prendere quel dannato gavitello da soli e a vela senza
attorcigliarcisi sopra?
Inizia ad elencare le CERTEZZE, sia quelle DA FARE che quelle DA EVITARE e
avrai già parecchie "linee guida" su come strutturare l'intera manovra:
-a- DA FARE:
-1- Assicurarsi di arrivare al gavitello FERMI (barcha ferma = 0 energia = 0
sforzo per ormeggiarla)
-2- Stare al timone fino alla conclusione della manovra, ovvero fino a
quando la barca non si sia STABILIZZATA al gavitello.
-b- DA EVITARE
-1- Fare le manovre di corsa sperando di completarle prima che la barca
scappi; ad es., quando la barca si è fermata con la prua in prossimità del
gavitello, correre da poppa a prua per dare volta alla barbetta (tempo che
si arrivi a prua, si riesca ad acchiappare la barbetta con la gaffa e si
riesca a fare almeno un giro intorno alla galloccia, probabilmente la barca
ha già abbattuto a stà ripartendo, normalmente, per le leggi di Murphy,
dalla parte più pericolosa)
-2- Ritrovarsi al gavitello poppa al vento con la randa che porta.
Come si realizza (o si evita) quanto annotato?
-a1- Si arriva al gavitello da sottovento e si conclude l'avvicinamento prua
a vento per esaurire l'abbrivo (e qui già c'eri);
-b1- Si fà la manovra "lunga" quel tanto da riuscire a dare volta
comodamente ad delle due gallocce poppiere senza allontanarsi dal timone;
-a2- si attende (comodamente in pozzetto) che la barca abbatta nella
posizione di equilibrio stabile di poppa al vento; poi si lascia il timone
per rassettre e "consolidare" l'ormeggio.
-b2- Questo è il nocciolo della questione che deve essere risolto
addirittura prima dell'inizio della manovra.
- Se il vento è teso (condizione nella quale non puoi assolutamente
permetterti di abbattere poppa al vento al gavitello con la randa a riva)
NON DEVI AVERE LA RANDA! In queste condizioni la tua barca dovrebbe essere
abbastanza ardente con il solo fiocco, dunque giù la randa (stando bene
fuori dove c'è spazio) ed entri solo col fiocco, naturalmente non un genoa,
al massimo un olimpico che vira rapidamente senza impigliarsi dappertutto.
Col focco la tua barca può tranquillamente abbattere in poppa una volta che
è al gavitello dato che il fiocco può essere sventato anche in poppa. In
questa condizione lo ammaini (o lo rolli) tranquillamente e poi, a secco di
vele, ti adopererai per girare la barca prua a vento.
- Se il vento è invece molto leggero probabilmente sarai costretto a fare
tutta la manovra con la randa dato che è possibile che il solo fiocco non ti
consenta di rimontare agevolmente (fra l'altro dovresti utilizzare un genoa
complicandoti le virate). In questo caso ti devi accontentare di ammainare
rapidamente la vela non appena avrai dato volta alla barbetta sulla cima di
poppa, prima che la barca inizi ad abbattere. La cosa (l'avrai sperimentato)
non comporta problemi perchè se il vento è leggero:
° l'abbattuta non è immediata
° la randa scende rapidamente perchè ha poco attrito
° se anche dovessi tardare ed iniziasse a portare a metà dell'opera non
dovrebbe "spingere" tanto da impedirti di terminare agevolmente l'ammainata.
Unico consiglio per assicurarsi una ammainata veloce: prepara l'ammainata
prima di iniziare tutta la manovra; togli tensione al vang, "punta"
l'amantiglio e preparati la drizza ben in chiaro. Per ammainare ti basterà
aprire lo stopper della drizza e cazzare la scotta; in 2 secondi la randa
sarà, praticamente da sola, in coperta.
Post by Paolo3insomma occorre una certa abilita' ed
esperienza per distinguere le diverse situazioni...
Esatto!
Le famose "ore di navigazione" non solo incrementano l'abilità ma ti
velocizzano nel riconoscere la situazione e trovare la soluzione più idonea.
Buon divertimento.
Antonio